Si è conclusa l’ottava edizione di Itasec, la principale conferenza nazionale sulla sicurezza informatica, organizzata dal Cybersecurity National Lab del CINI (Consorzio interuniversitario nazionale per l’informatica), in collaborazione con l’Università degli Studi di Salerno e con il patrocinio dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN).
In cinque giorni di panel, workshop, keynote speech e sessioni scientifiche, il mondo della ricerca e le imprese hanno fatto il punto sullo stato della sicurezza informatica nel nostro Paese e hanno tracciato la strada per le nuove sfide da vincere.
Centrale è stato il confronto sulle opportunità e i pericoli portati dalle nuove tecnologie. Grazie al contributo di Andrea Simoncini, Professore Ordinario di Diritto Costituzionale all’Università di Firenze, si è parlato delle regulatory sandbox, strumento flessibile per promuovere l’innovazione, consentendo alle aziende di testare i prodotti in un ambiente controllato e supervisionato, soprattutto per quanto riguarda le tecnologie emergenti, proprio come l’AI.
Il dibattito scientifico è stato arricchito, oltre che dalle Scientific & Technical Session, anche da due masterclass di Catuscia Palamidessi del Centre Inria de Saclay and LIX – Laboratoire d’informatique de l’École Polytechnique Palaiseau, e di Moti Yung, Distinguished Research Scientists di Google e Senior Research Faculty alla Columbia University, dedicati rispettivamente all’impiego sempre più pervasivo dei big data e dell’apprendimento automatico e all’utilizzo malevolo della crittografia.
L’Agenzia per la Cybersicurezza
Nazionale
ha portato invece la sua visione sulle azioni da
svolgere nel futuro prossimo per rendere più
sicuro il nostro Paese. Crescita è la parola che
per Bruno Frattasi, Direttore
Generale dell’Agenzia, fa da filo conduttore per
il futuro non cyber dell’Italia. «Per prevenire
e contrastare le minacce bisogna conoscerle e la
consapevolezza è il primo passo. Consapevolezza
che deve riguardare gli amministratori, le
pubbliche amministrazioni, le aziende – dai
grandi player internazionali alle PMI – i
cittadini e i professionisti», ha detto Frattasi
nel suo intervento, ricordando come l’ACN stia
coltivando e promuovendo una campagna in questo
senso.
Sempre per l’ACN sono intervenute
Monica Scannapieco e
Liviana Lotti, che hanno
condiviso le azioni dell’Agenzia a sostegno
della formazione specialistica sulla
cybersicurezza e dell’accelerazione e
l’incubazione delle start up nel dominio
cyber.
Si è parlato poi di sovranità digitale, ovvero dei dati generati nel Paese e della tecnologia utilizzata, grazie al prezioso punto di vista di Roberto Baldoni, primo direttore del Cybersecurity National Lab e autore del libro “Charting Digital Sovereignity: a survival Playbook”. Baldoni ha ricordato che il controllo sui dati non è sufficiente se non abbiamo una tecnologia costruita su certi parametri di sicurezza e su una forza lavoro competente. Guardando al piano internazionale, ha poi sottolineato la necessità di accordi multilaterali sulle Intelligenze Artificiali, che stanno accelerando la trasformazione digitale. «Dobbiamo prepararci perché è una tecnologia blackbox e dobbiamo evitare il più possibile che venga utilizzata a fini ostili, rimanendo comunque consapevoli che questo avverrà e che quindi dobbiamo avere i mezzi per fronteggiare questi pericoli», ha concluso Baldoni.
La formazione è stato un altro
dei temi centrali di questa edizione della
Conferenza.
Nei diversi panel dedicati
all’argomento, si è discusso soprattutto della
necessità di figure non solo tecniche
all’interno del settore della sicurezza
informatica e dell’urgenza di ridurre sempre di
più il divario di genere che caratterizza
l’accesso alle professioni cyber.
Itasec24 è stata poi l’occasione per celebrare
il
decimo anniversario del Cybersecurity
National Lab
e le sue attività, tra cui “The Big Game” la
filiera di formazione e gioco che negli anni è
cresciuta talmente tanto da diventare un punto
di riferimento in tutta Europa. Innovativa,
infatti, è la tipologia di didattica che la
filiera offre: gare a colpi di challenge per
scovare le vulnerabilità dei sistemi informatici
e applicare da subito le nozioni teoriche
apprese durante la formazione.
Parte del
Big Game sono anche gli
HighSchools CTF Workshop,
workshop pratici di introduzione alla
cybersicurezza, rivolti a studentesse, studenti
e docenti delle scuole superiori di II grado,
interessati ad approfondire i concetti basilari
della sicurezza informatica. Il sesto workshop è
stato realizzato proprio durante Itasec, grazie
al supporto dello sponsor Area,
e ha visto la partecipazione di sette istituti
superiori provenienti da tutta la Campania, per
un totale di 200 partecipanti. A vincere la gara
nel pomeriggio, la squadra dell’Istituto
Margherita Hack di Baronissi (Salerno), secondo
e terzo posto, invece, per due squadre
provenienti dall’Istituto Basilio-Focaccia di
Salerno.
Al workshop sono intervenuti:
Antonio Ardituro, Procuratore
Aggiunto della Direzione Nazionale Antimafia e
Antiterrorismo (DNAA) e
Paolo Atzeni, Direttore
Struttura di missione per lo sviluppo di
capacità e competenze dell’Agenzia per la
Cybersicurezza Nazionale.
Partecipato anche il workshop a cura della Fondazione Serics (Security and Rights In the CyberSpace), il progetto di Partenariato Esteso finanziato dalla Missione 4, componente 2 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Durante il workshop, organizzato dal professor Alessandro Armando, sono stati illustrati i risultati già raggiunti dalla fondazione, che si presenta come una forte aggregazione di università pubbliche, istituzioni universitarie, fondazioni, centri di ricerca e grandi aziende di interesse nazionale, uniti insieme per sviluppare numerose iniziative di ricerca sulla cybersicurezza. Fondamentale il panel dedicato alle sfide e le opportunità legate alla nascita di un ecosistema di ricerca nazionale sulla cybersicurezza.
«Anche quest’anno Itasec si conferma come momento di confronto essenziale per i professionisti del settore della cybersicurezza, dai quali abbiamo ricevuto ringraziamenti e feedback positivi» – ha dichiarato Paolo Prinetto, direttore del Cybersecurity National Lab, che ha aggiunto: «Il programma ha spaziato, come sempre, dal racconto degli obiettivi raggiunti dal settore nell’ultimo anno agli argomenti centrali per il futuro e l’innovazione. Speriamo di aver ispirato il nostro pubblico e generato nuove occasioni di collaborazione».
Itasec24 è stata possibile grazie al supporto di Gruppo BV Tech, DigitalPlatforms, Microsoft Italia e SonicWall, sponsor Platinum; Huawei, sponsor Gold, e ZTE, sponsor Silver.
A ospitare la nona edizione della Conferenza sarà l’Università di Bologna, dal 3 al 7 febbraio 2025.