ITASEChttps://2024.itasec.it/ Italian Conference on CyberSecurity | SALERNO, April 9nd-11th, 2024 Mon, 15 Apr 2024 14:49:19 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.6.1 https://2024.itasec.it/wp-content/uploads/2021/03/cropped-Avatar_ITASEC-32x32.pngITASEChttps://2024.itasec.it/ 32 32 A ITASEC 2024 le nuove frontiere della cybersicurezzahttps://2024.itasec.it/2024/04/15/a-itasec-2024-le-nuove-frontiere-della-cybersicurezza/ Mon, 15 Apr 2024 14:41:26 +0000 https://2024.itasec.it/?p=8234 In cinque giorni di panel, workshop, keynote speech e sessioni scientifiche, il mondo della ricerca e le imprese hanno fatto il punto sullo stato della sicurezza informatica nel nostro Paese.

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Si è conclusa l’ottava edizione di Itasec, la principale conferenza nazionale sulla sicurezza informatica, organizzata dal Cybersecurity National Lab del CINI (Consorzio interuniversitario nazionale per l’informatica), in collaborazione con l’Università degli Studi di Salerno e con il patrocinio dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN).

In cinque giorni di panel, workshop, keynote speech e sessioni scientifiche, il mondo della ricerca e le imprese hanno fatto il punto sullo stato della sicurezza informatica nel nostro Paese e hanno tracciato la strada per le nuove sfide da vincere.

Centrale è stato il confronto sulle opportunità e i pericoli portati dalle nuove tecnologie. Grazie al contributo di Andrea Simoncini, Professore Ordinario di Diritto Costituzionale all’Università di Firenze, si è parlato delle regulatory sandbox, strumento flessibile per promuovere l’innovazione, consentendo alle aziende di testare i prodotti in un ambiente controllato e supervisionato, soprattutto per quanto riguarda le tecnologie emergenti, proprio come l’AI.

Il dibattito scientifico è stato arricchito, oltre che dalle Scientific & Technical Session, anche da due masterclass di Catuscia Palamidessi del Centre Inria de Saclay and LIX – Laboratoire d’informatique de l’École Polytechnique Palaiseau, e di Moti Yung, Distinguished Research Scientists di Google e Senior Research Faculty alla Columbia University, dedicati rispettivamente all’impiego sempre più pervasivo dei big data e dell’apprendimento automatico e all’utilizzo malevolo della crittografia.

L’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale ha portato invece la sua visione sulle azioni da svolgere nel futuro prossimo per rendere più sicuro il nostro Paese. Crescita è la parola che per Bruno Frattasi, Direttore Generale dell’Agenzia, fa da filo conduttore per il futuro non cyber dell’Italia. «Per prevenire e contrastare le minacce bisogna conoscerle e la consapevolezza è il primo passo. Consapevolezza che deve riguardare gli amministratori, le pubbliche amministrazioni, le aziende – dai grandi player internazionali alle PMI – i cittadini e i professionisti», ha detto Frattasi nel suo intervento, ricordando come l’ACN stia coltivando e promuovendo una campagna in questo senso. 
Sempre per l’ACN sono intervenute Monica Scannapieco e Liviana Lotti, che hanno condiviso le azioni dell’Agenzia a sostegno della formazione specialistica sulla cybersicurezza e dell’accelerazione e l’incubazione delle start up nel dominio cyber.

Si è parlato poi di sovranità digitale, ovvero dei dati generati nel Paese e della tecnologia utilizzata, grazie al prezioso punto di vista di Roberto Baldoni, primo direttore del Cybersecurity National Lab e autore del libro “Charting Digital Sovereignity: a survival Playbook”. Baldoni ha ricordato che il controllo sui dati non è sufficiente se non abbiamo una tecnologia costruita su certi parametri di sicurezza e su una forza lavoro competente. Guardando al piano internazionale, ha poi sottolineato la necessità di accordi multilaterali sulle Intelligenze Artificiali, che stanno accelerando la trasformazione digitale. «Dobbiamo prepararci perché è una tecnologia blackbox e dobbiamo evitare il più possibile che venga utilizzata a fini ostili, rimanendo comunque consapevoli che questo avverrà e che quindi dobbiamo avere i mezzi per fronteggiare questi pericoli», ha concluso Baldoni.

La formazione è stato un altro dei temi centrali di questa edizione della Conferenza.
Nei diversi panel dedicati all’argomento, si è discusso soprattutto della necessità di figure non solo tecniche all’interno del settore della sicurezza informatica e dell’urgenza di ridurre sempre di più il divario di genere che caratterizza l’accesso alle professioni cyber.

Itasec24 è stata poi l’occasione per celebrare il decimo anniversario del Cybersecurity National Lab e le sue attività, tra cui “The Big Game” la filiera di formazione e gioco che negli anni è cresciuta talmente tanto da diventare un punto di riferimento in tutta Europa. Innovativa, infatti, è la tipologia di didattica che la filiera offre: gare a colpi di challenge per scovare le vulnerabilità dei sistemi informatici e applicare da subito le nozioni teoriche apprese durante la formazione.
Parte del Big Game sono anche gli HighSchools CTF Workshop, workshop pratici di introduzione alla cybersicurezza, rivolti a studentesse, studenti e docenti delle scuole superiori di II grado, interessati ad approfondire i concetti basilari della sicurezza informatica. Il sesto workshop è stato realizzato proprio durante Itasec, grazie al supporto dello sponsor Area, e ha visto la partecipazione di sette istituti superiori provenienti da tutta la Campania, per un totale di 200 partecipanti. A vincere la gara nel pomeriggio, la squadra dell’Istituto Margherita Hack di Baronissi (Salerno), secondo e terzo posto, invece, per due squadre provenienti dall’Istituto Basilio-Focaccia di Salerno.
Al workshop sono intervenuti: Antonio Ardituro, Procuratore Aggiunto della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo (DNAA) e Paolo Atzeni, Direttore Struttura di missione per lo sviluppo di capacità e competenze dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale.

Partecipato anche il workshop a cura della Fondazione Serics (Security and Rights In the CyberSpace), il progetto di Partenariato Esteso finanziato dalla Missione 4, componente 2 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Durante il workshop, organizzato dal professor Alessandro Armando, sono stati illustrati i risultati già raggiunti dalla fondazione, che si presenta come una forte aggregazione di università pubbliche, istituzioni universitarie, fondazioni, centri di ricerca e grandi aziende di interesse nazionale, uniti insieme per sviluppare numerose iniziative di ricerca sulla cybersicurezza. Fondamentale il panel dedicato alle sfide e le opportunità legate alla nascita di un ecosistema di ricerca nazionale sulla cybersicurezza.

«Anche quest’anno Itasec si conferma come momento di confronto essenziale per i professionisti del settore della cybersicurezza, dai quali abbiamo ricevuto ringraziamenti e feedback positivi» – ha dichiarato Paolo Prinetto, direttore del Cybersecurity National Lab, che ha aggiunto: «Il programma ha spaziato, come sempre, dal racconto degli obiettivi raggiunti dal settore nell’ultimo anno agli argomenti centrali per il futuro e l’innovazione. Speriamo di aver ispirato il nostro pubblico e generato nuove occasioni di collaborazione».

Itasec24 è stata possibile grazie al supporto di Gruppo BV Tech, DigitalPlatforms, Microsoft Italia e SonicWall, sponsor Platinum; Huawei, sponsor Gold, e ZTE, sponsor Silver.

A ospitare la nona edizione della Conferenza sarà l’Università di Bologna, dal 3 al 7 febbraio 2025.

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I primi 10 anni del Cybersecurity National Labhttps://2024.itasec.it/2024/04/12/i-primi-10-anni-del-cybersecurity-national-lab/ Fri, 12 Apr 2024 09:18:38 +0000 https://2024.itasec.it/?p=8210 Il Cybersecurity National Lab ha soffiato le sue prime dieci candeline durante Itasec24, la principale conferenza italiana sulla cybersicurezza, organizzata dal Lab.

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Il Cybersecurity National Lab ha soffiato le sue prime dieci candeline durante Itasec24, la principale conferenza italiana sulla cybersicurezza, organizzata proprio dal Lab, in collaborazione con l’Università degli Studi di Salerno e con il patrocinio dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN).

Nato nel 2014 come laboratorio tematico del Consorzio CINI (Consorzio interuniversitario nazionale per l’informatica), le attività principali del Cybersecurity National Lab hanno subito, negli anni, una significativa evoluzione, strettamente correlata a quella della relativa comunità a livello nazionale. Da una parte collabora, in modalità diverse, alla piena realizzazione del Piano di Implementazione della Strategia Nazionale di Cybersicurezza 2022-2026, elaborata dall’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, dall’altro contribuisce alla crescita e all’evoluzione dell’odierna architettura di cybersicurezza nazionale.

In questi anni sono evolute anche le molteplici attività di ricerca del Lab, sia di base sia applicata alle varie tematiche della cybersicurezza e che uniscono il mondo accedemico, gli enti di ricerca e le aziende. Significativo poi il contributo del Laboratorio a due progetti cofinanziati dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Horizon 2020, entrambi aventi come referente scientifico il professor Alessandro Armando, vice direttore del Lab, e finalizzati alla creazione di una rete europea di competenze per la ricerca e l’innovazione sulla cybersicurezza e allo sviluppo di un approccio integrato per la sicurezza delle infrastrutture del settore finanziario.

Più di recente il Laboratorio ha svolto poi il ruolo di coordinatore della proposta del Partenariato esteso SERICS – Security and Rights in CyberSpace, finanziato nell’ambito della Missione 4 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

«Investendo in infrastrutture e risorse umane di qualità, il Laboratorio ha costruito una comunità in grado di servire il Paese garantendo sempre terzietà e alte professionalità, dimostrando che solo l’unione di forze e competenze può portare a risultati altrimenti irraggiungibili», ha dichiarato Paolo Prinetto, Direttore del Cybersecurity National Lab, durante il panel di Itasec24 dedicato a questo decennale.

«Il Laboratorio continua a essere un’iniziativa e una struttura importante perché la trasformazione digitale continua a essere poderosa, adesso anche con la spinta di sistemi AI e questo aumenta le superfici d’attacco. Per questo motivo è necessario aumentare la consapevolezza digitale dei cittadini e degli studenti, la forza lavoro nel settore cyber e la capacità tecnologica del nostro Paese», ha ricordato Roberto Baldoni, primo direttore del Cybersecurity National Lab.

Cresciuta anche la filiera di formazione e gioco del Lab, conosciuta con il nome di “The Big Game”, che riunisce CyberChallenge.IT, OliCyber.IT, CyberTrials – i programmi di formazione sulla cybersicurezza rivolti a studentesse e studenti delle scuole superiori e delle università – il TeamItaly, la nazionale italiana di cyberdefender, oltre che i programmi di formazione dedicati ai docenti. La filiera vanta oggi numerosi riconoscimenti istituzionali: partendo dal patrocinio di ACN e del GPDP – Garante per la Protezione dei Dati Personali, si va al riconoscimento del MIUR come “Progetto per la valorizzazione delle eccellenze”, a quello di Repubblica Digitale, iniziativa strategica nazionale coordinata dal Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il Big Game ha nel tempo costruito una squadra di talenti, il TeamItaly, che è diventata protagonista di gare internazionali del tipo Capture he flag (Ctf, una sorta di rubabandiera digitale), nelle quali ciascuna squadra di hacker etici deve scoprire le vulnerabilità digitali delle infrastrutture avversarie, difendendo nel contempo la propria. Tra i cyberdefender italiani troviamo: Giulia Martino, Gianluca Altomani e Matteo Rossi, che nel quarto giorno di Itasec24 hanno raccontato proprio come giocare può diventare un lavoro: «All’inizio le Ctf erano poche, negli ultimi quattro anni la scena è esplosa. Nel 2023 sono state almeno 300 le competizioni», ha raccontato Rossi, che ha aggiunto: «Prima le gare erano lontane dal mondo reale, ora c’è stato un avvicinamento al mondo della ricerca, tanto che le challenge includono le vulnerabilità scoperte dalla ricerca e i ricercatori stessi stanno iniziando a giocare». Le Ctf sono diventate inoltre uno dei modi con cui i futuri esperti di cybersicurezza si fanno conoscere dalle aziende. Quest’ultime sono sempre più interessate ad assumere persone che hanno affrontato competizioni di questo tipo.

Il prossimo Campionato Europeo di Cybersecurity, promosso da Enisa, l’Agenzia dell’Unione europea per la cybersicurezza, si svolgerà a Torino dal 7 all’11 ottobre 2024 e sarà organizzato congiuntamente dall’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale e il Cybersecurity National Lab.

Nell’ultima giornata di Itasec24 continuerà a essere protagonista il Lab, con il sesto HighSchools CTF Workshop, un workshop pratico di introduzione alla cybersicurezza, rivolto a studentesse, studenti e docenti delle scuole superiori di II grado di ogni indirizzo, interessati ad approfondire i concetti basilari della sicurezza informatica. Durante la giornata saranno affrontati, con un approccio pratico, i concetti fondamentali introduttivi relativi alla Open Source Intelligence (OSINT), alla web security, alla network security, alla computer forensics e alla crittografia, tramite la presentazione di strumenti e numerosi esercizi su casi pratici. I partecipanti si sfideranno poi in una competizione informatica al computer, nello stile delle competizioni Capture the flag, in cui applicheranno nella pratica i concetti illustrati nella formazione. Il workshop è organizzato da Gaspare Ferraro, coordinatore di CyberChallenge.IT e OliCyber.IT, le Olimpiadi italiane di cybersicurezza.

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Strategie per contrastare il gender gap nella cybersecurityhttps://2024.itasec.it/2024/04/11/strategie-per-contrastare-il-gender-gap-nella-cybersecurity/ Thu, 11 Apr 2024 07:17:02 +0000 https://2024.itasec.it/?p=8204 Il terzo giorno di ITASEC 2024 parte con un confronto sulla parità di accesso alle professioni nel settore della cybersicurezza moderato da Sonia Montegiove.

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In un partecipato panel, al Grand Hotel Salerno, sono intervenuti Giuseppe Iacono, esperto di competenze digitali e autore del libro “Le sfide della società onlife”; Anna Vaccarelli, tecnologa del Cnr e membro del direttivo Women For Security; Rita Forsi, Vicepresidente e direttrice del Comitato tecnico- scientifico di Women4Cyber Italia; Stefania Fini di Women4Cyber e Sofia Bagnoli, studentessa partecipante di CyberTrials, programma di formazione e gioco organizzato dal Cybersecurity National Lab.

Iacono ha sottolineato come il divario di genere sia più ampio in quei settori dove sono richieste competenze specialistiche e avanzate, come il settore della sicurezza informatica. Anche per questo motivo è stata elaborata una Strategia nazionale per le competenze digitali, che vuole promuovere un’innovazione etica, inclusiva, trasparente e sostenibile che aumenti il benessere della società. L’esperto ha poi ricordato l’importanza dell’iniziativa strategica Repubblica Digitale, che mette insieme stakeholder che possano lavorare in modo capillare sui territori per mobilitare energie nella co-progettazione di iniziative di formazione e awareness. Purtroppo «il tema delle competenze non è ancora visto come centrale né dal punto di vista mediatico né degli investimenti», ha concluso Iacono.

Vaccarelli ha ricordato come sia fondamentale condividere con le ragazze la propria storia professionale di donne impegnate in ambito cybersicurezza, così come fanno le esperte coinvolte nella community Women For Security. «Quando mi sono iscritta a ingegneria elettronica, nel 1978, c’erano solo otto ragazze su 300 iscritti e mancavano addirittura i bagni per le donne. Adesso per fortuna le cose sono migliorate», racconta la tecnologa, che aggiunge: «È importante che le ragazze sappiano che lavorare nel settore della cybersicurezza non vuol dire essere necessariamente dei nerd, ci sono ruoli che richiedono una formazione umanistica».

Forsi ha parlato delle motivazioni per le quali, nel 2019, per volontà di ECSO (European Cyber Security Organization), è nata la fondazione Women4Cyber, impegnata con varie iniziative per diffondere una cultura digitale e consapevole delle molte opportunità per le ragazze, e per contribuire alla formazione di nuove competenze ad ampio spettro, non solo tecniche.
In aggiunta, Stefania Fini, raccontando la sua esperienza di giurista, ha fatto eco all’intervento di Anna Vaccarelli, ricordando l’importanza di una formazione che non sia solo tecnica.

La Conferenza è continuata poi con due special session dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale. Monica Scannapieco, Capo Divisione Programmi di Ricerca e Awareness, Servizio Programmi industriali, tecnologici, di ricerca e formazione dell’ACN, ha raccontato le azioni messe in atto dall’Agenzia per incentivare la ricerca nazionale in cybersecurity. Tra le iniziative presentate, a febbraio 2024, c’è una manifestazione d’interesse per trenta borse di dottorato di ricerca nel settore della cybersicurezza. Una call che ha raccolto una eccezionale risposta da parte delle università. L’Agenzia sta inoltre portando avanti un’analisi sullo stato della ricerca in cybersicurezza in Italia, così da migliorare il suo impatto per il Sistema Paese. Fondamentale in questo senso, per la Scannapieco, adottare una terminologia comune nella ricerca in questo settore.

Tra i prossimi obiettivi dell’Agenzia c’è poi la promozione e la valorizzazione della ricerca tramite la Cyber Innovation Network, nata nel 2023 per supportare e promuovere lo sviluppo e l’innovazione tecnologica in ambito cybersicurezza.

Di quest’ultima iniziativa dell’ACN ha parlato Liviana Lotti, Vice Capo Servizio Programmi industriali, tecnologici, di ricerca e innovazione, che ha descritto i cinque accordi firmati per incentivare i programmi di accelerazione e incubazione delle start up nel dominio cyber. Il fine del Cyber Innovation Network è quello di creare un ecosistema con le eccellenze nazionali, pubbliche e private, in sinergia con l’Europa.

Degno di nota il keynote speech di Moti Yung, Distinguished Research Scientists di Google e Senior Research Faculty alla Columbia University, sulle derive negative della crittografia e sul suo uso incauto.

In programma domani: il keynote sulla sicurezza della rete della ricerca di Massimo Bernaschi, Vicepresidente del Consorzio GARR, e l’intervista a Roberto Baldoni, autore del volume “Charting Digital Sovereignty: A Survival Playbook”.

Itasec24 è la principale conferenza italiana sulla cybersicurezza, organizzata dal Cybersecurity National Lab del CINI (Consorzio interuniversitario nazionale per l’informatica), in collaborazione con l’Università degli Studi di Salerno e con il patrocinio dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN).

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Il Direttore Generale di ACN Bruno Frattasi a ITASEC 2024https://2024.itasec.it/2024/04/10/il-direttore-generale-di-acn-bruno-frattasi-a-itasec-2024-delinea-le-linee-strategiche-di-acn/ Wed, 10 Apr 2024 12:37:18 +0000 https://2024.itasec.it/?p=8189 È entrata nel vivo l’ottava edizione di Itasec, la principale conferenza nazionale sulla sicurezza informatica, organizzata dal Cybersecurity National Lab del CINI.

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È entrata nel vivo l’ottava edizione di Itasec, la principale conferenza nazionale sulla sicurezza informatica, organizzata dal Cybersecurity National Lab del CINI (Consorzio interuniversitario nazionale per l’informatica), in collaborazione con l’Università degli Studi di Salerno e con il patrocinio dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN).

Proprio l’ACN è protagonista di keynote e special session che animeranno il Grand Hotel Salerno nelle giornate di martedì e mercoledì. In mattinata è intervenuto, in particolare, il Direttore Generale Bruno Frattasi, che ha illustrato i risultati raggiunti dall’Agenzia nell’ultimo anno. Un anno segnato dalla parola crescita. Se è vero che la minaccia di attacchi informatici in Italia è aumentata, è aumentata anche la capacità del Paese di difendere il proprio perimetro.

«L’ecosistema italiano della cybersecurity ha raggiunto un nuovo livello di maturità e questo anche grazie al lavoro che stiamo facendo. Un lavoro che, naturalmente, viene svolto ogni giorno con gli attori istituzionali, accademici e imprenditoriali che ne fanno parte», sottolinea il Direttore Generale di Acn.

«Serve infatti una visione d’insieme per affrontare la minaccia. Questa visione si costruisce con la crescita della consapevolezza di tutti gli attori coinvolti nella protezione della superficie digitale, prosegue il Direttore, sottolineando inoltre, l’impegno dedicato alla formazione che Acn ha sviluppato con il mondo universitario e della ricerca.

Frattasi ha infine ribadito l’importanza di adeguati finanziamenti per il settore della cybersicurezza, come i fondi della misura 1.5 “Cybersecurity” del Pnrr e il sostegno alle start-up innovative con il programma strategico “Cyber Innovation Network”.

Infine, nell’evidenziare le nuove sfide che dovranno affrontare istituzioni e imprese, il Direttore Frattasi ha ricordato l’impegno dell’Agenzia anche sul fronte delle nuove tecnologie, con particolare riferimento all’Intelligenza Artificiale.

«La credibilità di una istituzione si affida ai fatti e alla capacità di dare concretezza alle proprie idee», ha concluso Frattasi.

Subito dopo, la mattina di panel è proseguita con un approfondimento sui temi della formazione e della costruzione di competenze, non solo specialistiche, in ambito cyber, grazie ai contributi di Arturo di CorintoPubblic Affair and Communication Advisor dell’ACN – e di Rocco De Nicola, Rettore della IMT Scuola Alti Studi Lucca.

Iniziate nel pomeriggio anche le Scientific Track, la parte accademica della Conferenza, occasione per la comunità scientifica per confrontarsi su temi di frontiera legati alla cybersicurezza.

Domani Itasec continuerà con diversi panel. Da sottolineare la special session dedicata all’incentivazione della ricerca nazionale in cybersecurity, a cura di Monica Scannapieco, Capo Divisione Programmi di Ricerca e Awareness, Servizio Programmi industriali, tecnologici, di ricerca e formazione dell’ACN, e l’intervento che vedrà protagonista Liviana Lotti, Capo Divisione Programmi Industriali dell’Agenzia, che parlerà dell’iniziativa “Cyber Innovation Network”, nata per supportare l’accelerazione e l’incubazione delle start up nel dominio cyber insieme ai primari Operatori Nazionali.

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Iscrizioni aperte per ITASEC 2024https://2024.itasec.it/2024/03/27/iscrizioni-aperte-per-itasec-2024/ Wed, 27 Mar 2024 09:52:00 +0000 https://2024.itasec.it/?p=7987 Dall'8 al 12 aprile 2024 l’ottava edizione di Itasec, la principale conferenza nazionale sulla sicurezza informatica, organizzata dal Cybersecurity National Lab del CINI.

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Dall’8 al 12 aprile 2024 l’ottava edizione di Itasec, la principale conferenza nazionale sulla sicurezza informatica, organizzata dal Cybersecurity National Lab del CINI (Consorzio interuniversitario nazionale per l’informatica), in collaborazione con l’Università degli Studi di Salerno e con il patrocinio dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN).

L’evento si terrà in presenza presso il Grand Hotel Salerno, dall’8 al 12 aprile 2024 e prevede la partecipazione di autorità, ricercatori ed esperti internazionali della cybersicurezza, nonché di professionisti del settore pubblico e privato, dell’industria e degli enti di ricerca.

Il programma di questa edizione conferma Itasec come momento di riferimento e incontro tra rappresentanti del mondo accademico e istituzionale. Ad aprire la Conferenza, lunedì 8 aprile alle 14:30, sarà infatti il workshop tenuto da Andrea Simoncini – professore ordinario di Diritto Costituzionale dell’Università degli Studi di Firenze – dedicato alle innovative regulatory sandbox e alle loro possibili implicazioni nel settore della Cybersicurezza e dell’Intelligenza Artificiale, con un focus specifico su un progetto di sandbox italiana a livello regionale per supportare le aziende nello sviluppo di prodotti digitali cyber-safe.

Martedì 9 aprile interverrà Bruno Frattasi, Direttore Generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, che aprirà una serie di panel e keynote curati da ACN, che vedranno protagonisti Paolo Atzeni, Direttore Struttura di missione per lo sviluppo di capacità e competenze dell’Agenzia, Monica Scannapieco, Direttrice Struttura di missione per i Programmi di Ricerca e Awareness dell’ACN, e Liviana Lotti, Capo Divisione Programmi Industriali.

Di grande interesse il keynote “Scenari da Guerra Ibrida”, in programma per il pomeriggio del 10 aprile, tenuto da Giacinto Ottaviani, Ammiraglio di Squadra e Presidente del CASD, Centro Alti Studi per la Difesa.

Altro momento di riflessione importante sul tema delle competenze digitali e del gender gap nel settore cybersecurity quello in programma per mercoledì 10 aprile in cui interverranno Nello Iacono, coordinatore del progetto Repubblica Digitale del Dipartimento per la Trasformazione Digitale e autore del libro “Le sfide della società onlife. I rischi della rivoluzione digitale e le competenze indispensabili per affrontarla”, Anna Vaccarelli, tecnologa CNR e membro di Women for Security, e Rita Forsi di Women4Cyber.

Il programma scientifico è arricchito dalla presenza di ricercatori internazionali, tra cui: Moti Yung, Distinguished Research Scientists e Google & Senior Research Faculty della Columbia University, che interverrà con un keynote dedicato a obiettivi, limiti e a abusi della crittografia, e Catuscia Palamidessi del Centre Inria de Saclay and LIX – Laboratoire d’informatique de l’École Polytechnique di Palaiseau, la quale affronterà il tema dell’uso sempre più pervasivo dei big data e delle relative questioni etiche, soprattutto in ambito privacy. Non mancheranno inoltre, per tutta la durata della Conferenza, numerose sessioni scientifiche, nelle quali verranno presentati più di 100 articoli che affronteranno temi multidisciplinari più attuali della ricerca in cybersicurezza.

Di sicurezza della rete di ricerca si parlerà invece giovedì 11 aprile conMassimo Bernaschi, Vicepresidente del Consorzio GARR. Nella stessa mattinata anche l’intervista a Roberto Baldoni, autore del volume “Charting Digital Sovereignty: A Survival Playbook” e primo direttore del Cybersecurity National Lab.
Il giovedì sarà anche il giorno del keynote “CTF Made in Italy: quando giocare diventa un lavoro”, in cui interverrannoGianluca Altomani, Giulia Martino e Matteo Rossi per raccontare la loro esperienza da hacker etici in competizioni nazionali e internazionali.
Il pomeriggio sarà dedicato al workshop della Fondazione SERICS, organizzato da Alessandro Armando, presidente del Comitato Scientifico della Fondazione, e incentrato sul ruolo e sui risultati della ricerca in cybersicurezza.

La chiusura della Conferenza, venerdì 12 aprile, è affidata al sesto HighSchools CTF Workshop, aperto a 350 studentesse, studenti e docenti delle scuole superiori di II grado.

Infine, durante Itasec24 ci sarà anche l’occasione per incontrare gli sponsor dell’evento, tra i quali: Gruppo BV Tech, DigitalPlatforms, Microsoft e SonicWall, come sponsor Platinum; Huawei come sponsor Gold e ZTE come Silver.

“Questa edizione di Itasec – afferma il direttore del Cybersecurity National Lab, Paolo Prinetto – si presenta con un programma ricco dal punto di vista accademico e scientifico e rappresenta un’ottima occasione per celebrare il decennale dalla costituzione del Cybersecurity National Lab, al quale riserveremo un momento di confronto con le persone che il 28 aprile del 2014 decisero di dare vita a questa realtà”.

Le iscrizioni alla Conferenza sono aperte. Maggiori informazioni e costi di iscrizione sono disponibili all’indirizzo www.itasec.it.

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